Lessicografia della Crusca in rete

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100) Dizion. 5° Ed. .
MEZZALANO
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pag.210



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 209: Panni albagi, e taecolini o mezzalani, o d'ogni altro panno di colore ec.
101) Dizion. 5° Ed. .
AMMAGLIARE.
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pag.437



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 313: Per una corda, con che è legata e ammagliata la cassa di fuori.
102) Dizion. 5° Ed. .
GHETTA.
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pag.177



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 180: A cantara vi si vendono allume d'ogni ragione,... stagno, e piombo e ghetta.
103) Dizion. 5° Ed. .
COFANUZZO.
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pag.122



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Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 11: Cofanuzzo piccolino di cuoio, a oro o ariento, l'uno soldi 3 denari 6.
104) Dizion. 5° Ed. .
BIADAIOLO
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pag.164



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Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 160: Evvi allo scaricare bello ordine, sonvi certi biadaioli con loro piatte e bastagj.
105) Dizion. 5° Ed. .
CERNERE
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pag.775



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 30: Per farle [le quoia] cernere a' cernitori del Comune, e trarre le ree.


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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 112: Figliuol mio, disse, quanto cerner puoi Del zodiaco, io t'ho mostrato in brieve.
106) Dizion. 5° Ed. .
MACCHIATURA
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pag.587



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 182: Se il panno avesse alcuna macchiatura, o stracciatura, sì ti conviene fare l'ammenda.
107) Dizion. 5° Ed. .
MIGLIACCIO
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pag.249



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 380: Rame duro che è in grandi pani, fatti a modo di grandi migliacci.


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Esempio: E Cellin. Pros. 181: Erano pieni di maraviglia di vedere che io avevo risuscitato, e fatto liquido il migliaccio.
108) Dizion. 5° Ed. .
APPRESSAMENTO.
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pag.619



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Esempio: Galig. Prat. Aritm. 10, 11: Dirai la radice cuba di 900 secondo l'appressamento essere 9 2/3.


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Esempio: Lorin. Fortif. 104: Di questa materia io non ne posso parlare per pratica,.... ma per teorica, con un certo appressamento, io le dirò l'opinion mia.
109) Dizion. 5° Ed. .
DIVISAMENTO.
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pag.771



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Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 14: Divisamento come si vendono e comperano tutte mercatanzie in Gostantinopoli e in Pera.
110) Dizion. 5° Ed. .
BRODETTO.
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pag.282



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Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 290: Signore, io me ne vo tutto in brodetto, Solcando un ocean di contentezza: Io brillo, io salto ec.


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Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 116: Io l'ho sempre avuta per una usanza più antica del brodetto.


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Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 31: E' non c'è cosa di maggior diletto [della minestra]; Solamente a pensarvi io mi consolo: Una e non più, che io me n'andrei in brodetto, Mi sento liquefar, tanto m'aggrada.
111) Dizion. 5° Ed. .
DOLERE, che in alcune persone del Presente dell'Indicativo e del Soggiuntivo prende, ma oggi soltanto in poesia, anche le forme dell'antiquato DOGLIERE.
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pag.814



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Esempio: Nard. Riv. fel. 7: Ma quanto è sciocco quel che dice: io amo; Io amo, io ardo; e poi gli duol la spesa.


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Esempio: Fosc. Poes. 224: Ben di te sovente Io mi dorrò dacchè le Grazie affliggi.


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Esempio: Tass. Gerus. 8, 55: Io spogliar feci il corpo, e sì men dolse, Che piansi nel sospetto amaramente.


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Esempio: Bocc. Decam. 8, 280: Se tu non fossi di conforto bisognoso, come tu se', io di te a te medesimo mi dorrei.


5) id: 47b04206929343c09ef83fe192236b79)
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 355: Quanto mi sia doluto una perdita tale, lo può considerare ognuno che sa quel che io sono stato col Varchi già tanto tempo, ed egli con me.


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Esempio: Cecch. Samar. 1, 2: Io la vorrei pigliare (moglie), e ch'ella si Morisse fra un mese; e poi pigliarne Un'altra, e che morisse anch'essa in capo All'altro mese; per veder qual duole Più, o la prima, o la seconda.


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Esempio: Mazz. Lett. 1, 14: Avendolo (uno specchio) io appiccato in sala, e poi in camera, e in fine nel mio studio, in niuno luogo mi parea stesse bene; anzi mi parea che si dolesse del salvatico albergo ch'io gli dava.
112) Dizion. 5° Ed. .
ACCORRUOMO, ACCORR'UOMO e anche A CORR'UOMO
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pag.140



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Esempio: Salv. Spin. 2, 6: Io griderò a corr'uomo, io farò venir giù questi di casa.
113) Dizion. 5° Ed. .
AMMORBIDARE.
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pag.458



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Esempio: Cellin. Vit. 469: Così io lo ammorbidai, e mi commesse che io facessi i modelli.
114) Dizion. 5° Ed. .
NE e NEH, con l'è larga.
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pag.69



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Esempio: Ar. Comm. 2, 12: Ed io viverò in questa speranza. C. Ed io ancora, neh?


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Esempio: Forteguerr. Terenz. 61: Di' pure. T. Ma costui come è segreto? P. Io, ne? son segretissimo, ma senti ec.


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Esempio: E Forteguerr. Terenz. 307: Ti vedo ricaduto in quella stessa Vita di prima. P. Io, ne? L. Sì, sì tu stesso.


4) id: e09157b563444060afb3bad90c616f0f)
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 3, 10: Non sarebbe già per darmi polver negli occhi, affinchè io gli chiudessi a' suoi amoretti, ne?


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Esempio: E Crusc. Vocab. IV: Ne. Avverb. si usa dinanzi alla parola Vero, formandosi una maniera avverbiale, Ne' vero, che domanda e quasi ricerca testimonianza dal domandato in confermazion del suo detto; e si pratica notarla d'apostrofo, come in cambio dell'E' per Egli, che vi manca. In tal caso tal particella va pronunziata dolcemente; per esemplo: Il tale è galantuomo, ne' vero? Io gliele dissi a colui ne' vero? e vale: Non è e' vero, che 'l tale è un galantuomo? Non è e' vero, che io gliele dissi a colui? Lat. nonne?


6) id: ff1a438fd25e4b499eb312eb423887d2)
Esempio: Crusc. Vocab. I: Ne.... L'usiamo eziandio davanti alla parola Vero, per avverbio che dimandi e quasi si ricerchi testimonianza dal domandato, in confermazion del suo detto, e allato scriverle l'apostrofo, in cambio dell'E' per Egli, che vi manca: va pronunziato dolcemente, sì come quando serve per proposizione e articolo, come, Ne' quali, cioè: Il tale è galant'uomo, ne' vero? Io gliele dissi a colui, ne' vero? cioè: Non è e' vero, che 'l tale è un galant'uomo? Non è e' vero, ch'io gliele dissi a colui?
115) Dizion. 5° Ed. .
OSTAGGIO.
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pag.744



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Esempio: Alf. Trag. 3, 54: Io prigioniera vile, io son l'ostaggio Della ondeggiante fe' d'audace plebe.
116) Dizion. 5° Ed. .
LAMPEGGIARE.
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pag.52



1) id: 342029f5a6194407a82b844b3ae9f4ae)
Esempio: Car. Eneid. 2, 1190: Io veggio, io sento, Sonar gli scudi e lampeggiare i ferri.


2) id: be730ff3f8794cd1984c60e152a65973)
Esempio: Tass. Amint. 2, 2: E poi, Sì come lieta Della vittoria, lampeggiava un riso, Che parea che dicesse: Io pur vi vinco, ec.
117) Dizion. 5° Ed. .
ESITANZA.
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pag.297



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Esempio: Manz. Poes. 304: Lieto son io che un tal consiglio io possa Darvi senza esitanza.
118) Dizion. 5° Ed. .
DI
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pag.220



1) id: 01ee5f243cb44d0da718e3044189ef3f)
Esempio: Nov. ant. B. 149: Che debbo io fare, se del Grasso io sono diventato Matteo?
119) Dizion. 5° Ed. .
DECENTEMENTE.
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pag.75



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Esempio: Benciv. Ras.: Acciocchè io possa questo decentemente ed acconciamente compiere, io chiamo ed addimando ec.