Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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1) Dizion. 5° Ed. .
FIASCONE.
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pag.21

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Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 164: Aggiuntovi un fiascon di malvagia.

2) Dizion. 5° Ed. .
COMPARTIRE.
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pag.244

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Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 260: Muovesi 'l tempo e compartiscie l'ore.

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Esempio:

Petr. Rim. 1, 122: E le virtù che l'anima comparte Lascian le membra quasi immobil pondo.

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Esempio:

Tass. Rim. 3, 100: Invitto Alfonso, se le rime adorno Volgendo ogni mio studio ad onorarti,... Par ch'esalti color, ch'a bel soggiorno Dimoran teco, a cui l'onor comparti.

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Esempio:

Cecch. Lez. M. Bartol. 7: E invero, che chi compartì i cervelli, fu un eccellente maestro, poi ch'e' ne dette a ciascuno, per poco che gliene desse, tanto che gli par più che parte.

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Definiz:

§ V. E riferito a cosa che nelle sue diverse parti debba servire ad usi diversi, o rappresentare nel suo complesso un concetto od un ordine prestabilito, vale Assegnare di essa cosa a ciascuno de' varj usi la parte conveniente; o Darle quella disposizione di membri o parti corrispondente al suo concetto o al fine voluto. –

3) Dizion. 5° Ed. .
M,
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pag.575

2) id: d2d8bce881ca49998bf8217733382b45)

Definiz:

§ II. M, numero de' Romani, che significa Mille. –

3) id: 47ba700234b04260ba563cfc7a00888b)

Definiz:

§ I. E per il Segno o Carattere che rappresenta la lettera M. –

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Esempio:

E Cavalcant. B. Retor. appr.: Dell'altre lettere il G, il C..., lo M fanno dolcezza.

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Esempio:

E Buomm. Ling. tosc. 30: Di queste semivocali quattro si dicon liquide, cioè L, M, N, R.

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Esempio:

Cavalcant. B. Retor. 263: Più di grandezza dà lo M, lo N, innanzi al P, al T, ec.

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Esempio:

Fr. Giord. Pred. ined. 6: Se io avessi pur C livre, sì mi appagherei; halle. E quegli dice: se io n'avessi pure M., mi stare' bene e non ti chiederei più.

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Esempio:

Bemb. Pros. 69: Molle e dilicata e piacevolissima è la L.... Allo 'ncontro la R aspera, ma di generoso spirito. Di mezzano poi tra queste due la M e la N, il suono delle quali si sente quasi lunato e cornuto nelle parole.

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Definiz:

lettera duodecima dell'alfabeto, e una delle consonanti che i Grammatici dicono liquide. Chiamasi Emme, ed è più spesso di gen. femm. Ammette dopo di sè, nel mezzo delle parole e in diversa sillaba, il B, il P, e talora anche il V; come in Ambedue, Soccombere, Pompa, Empio, Decemviro. Avanti di sè, pure in mezzo di parola e in diversa sillaba, ammette la L, R, come Alma, Orma; e sia in principio di parola, sia in mezzo, fa sillaba con S, come Smania, Smarrito, Risma. In parole d'origine forestiera si pone anche dopo le consonanti T e G, come Tmesi, Aritmetica, Dogma; dove alcuni, con assimilazione, scrivono e pronunziano Arimmetica, Domma. Si sostituisce ad N davanti a B e P, come Combinare, Combaciare, Impossibile. Nelle voci Facciamo, Rechiamo, e simili, quando perdono l'O per unirsi ai suffissi, come Facciamlo, Facciamci, Rechiamlo, Rechiamci, si usò, per dolcezza e facilità di pronunzia, cangiarla in N, dicendo e scrivendo Faccianlo, Rechianlo, Rechianci, ec. –

4) Dizion. 5° Ed. .
ETERNARE.
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pag.419

1) id: fb1c9059bb754394b6deb1c2d07e713e)

Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 16: Ch'eterni in pietra il mie terrestre velo.

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Esempio:

Vai Rim. 27: L'armi eternasti del figliuol di Venere.

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Definiz:

§ V. E detto di cosa morale, vale Addivenire interminabile, Non finir più. –

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Esempio:

Ben. B. Rim. 77: Non è questo il fiorito e dolce maggio Che 'l mio nevoso verno Rinverde ogn'or con sì gradito raggio, In cui vivo e m'eterno?

5) Dizion. 5° Ed. .
CERBOTTANA
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pag.764

1) id: 9aaf5496a7604732b6fa8dcaf2d3e140)

Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 158: Chè mal si tra' per cerbottana torta.

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Esempio:

Allegr. Rim. Lett. 266: Per cerbottana monsignore intese.

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Definiz:

§ V. Vedere come per cerbottana, vale Vedere poco e con difficoltà. –

6) Dizion. 5° Ed. .
CALLOSO
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pag.405

1) id: 29143a3bd3724c069ca9ba6eae69ebe9)

Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. 87: Fa i conti suoi su le callose mani.

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Definiz:

§ V. Figuratam., detto della coscienza, vale Che non sente più i rimorsi. –

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Esempio:

Ar. Rim. 1, 253: Di sì calloso dosso e sì robusto Non ha nè dromedario nè elefante L'odorato Indo o l'Etiope adusto.

7) Dizion. 5° Ed. .
LOMBO.
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pag.446

1) id: 52860dcb733e474b8aa8041ba26ad1b4)

Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 158: E' lombi entrati mi son nella peccia.

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Esempio:

Saccent. Rim. 2, 287: Si avea cinta su i lombi una fusciacca.

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Esempio:

Volg. Pist. Vang. M. 3: E sarà la giustizia cingolo de' suoi lombi.

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Definiz:

§ V. Per estensione e poeticam., detto, in modo generico, delle parti interne che servono al concepimento e alla generazione. –

8) Dizion. 5° Ed. .
MALFATTO, e talora anche MALEFATTO
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pag.721

1) id: b3c51e2176d149f096869ea0a5ea1fd7)

Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 108: Chè l'uso agli occhi ogni malfatto sana.

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Esempio:

Stor. Nerbon. volg. M. 16 t.: Ma se alcuno malfatto v'avvenisse per poca gente, non vi sgomentate, chè voi sapete ec.

9) Dizion. 5° Ed. .
GRAMMATICUCCIO e GRAMMATICUZZO.
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pag.479

1) id: d6d9e5a0e62b4d9e8b35d327d9b30a89)

Esempio:

Grazz. Rim. V. 315: Grammaticuzzi, abbiate pacienza.

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Esempio:

Capor. Rim. 267: Annibal per padrino ebbe il Ranuccio, E quel di Lodovico Castelvetro Fu un certo finto suo grammaticuccio.

10) Dizion. 5° Ed. .
BRUTTO
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pag.297

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Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. G. 109: Chè l'uso, amando, il brutto agli occhi sana.

11) Dizion. 5° Ed. .
MADONNINA
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pag.613

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V. Infilzato, § V.

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V. Infilzato, § V.

12) Dizion. 5° Ed. .
FERRAIO.
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pag.791

1) id: 1e1d62f61d684973a18e01fd57974838)

V. Fabbro, § V.

13) Dizion. 5° Ed. .
FALSO.
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pag.510

1) id: 3d14a1b07b4745728bb2cb57ecc44ebd)

V. Bordone, § V.

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V. Bordone, § V.

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V. Attico, §.

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V. Punta.

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V. Passo.

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V. Allarme, § III.

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V. Carta, § XLIV.

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Definiz:

§ XLVII. Regola del falso. – V. § XXXII, Regola di falsa posizione.

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Esempio:

Cont. Rim. ined. 56: Falsa donna, a cui Di volontà mi fei servo fedele.

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Esempio:

Adr. M. Plut. Vit. 4, 423: Infra' quali fu un certo Agnonide, falso calunniatore.

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Esempio:

Petr. Rim. 2, 89: Mirandola in immagini non false Agli spirti celesti in vista eguale.

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Esempio:

E Dant. Rim. 196: Chè prima pone 'l falso, e d'altro lato Con difetto procede.

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Esempio:

Petr. Rim. 1, 302: Or già Dio e Natura nol consenta; E falsa sia mia trista opinïone.

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Esempio:

Petr. Rim. 2, 254: Che puoi drizzar, s'i' non falso discerno, In stato la più nobil monarchia.

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Esempio:

Bemb. Rim. 44: Mal fa.... chi per inalzar falso e protervo, Mette al fondo cortese e leal servo.

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Definiz:

§ V. E per Erroneo, Sbagliato: detto di opera, lavoro, e simili, non condotti come si conveniva. –

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Esempio:

Esop. Fav. M. 31: Andando il leone.... a diletto, isprovedutamente gli venne dato nel falso laccio del cacciatore, e per liberarsi da quello sue forze non valeano.

14) Dizion. 5° Ed. .
GEOMETRIA.
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pag.145

1) id: e12f69e481524d39a6f51fe663a039ff)

V. Compasso, § V.

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V. Compasso, § V.

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V. Descrittivo, § III.

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Esempio:

Bern. Rim. burl. V. 69: Stalle, stufe, spedali e osterie, Fatte in geometrie, Da fare ad Euclide e Archimede Passar gli architettor con uno spiede.

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Definiz:

§ V. Geometria analitica, dicesi Quella che per la risoluzione dei problemi si vale dell'analisi algebrica.

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Esempio:

E Galil. Comm. ep. resp. 3, 55: La maggior consolazione ch'io potessi avere era che V. S. E. vedesse ed esaminasse con diligenza questa mia Geometria, stimando io in primo grado il suo giudizio.

15) Dizion. 5° Ed. .
OSTE.
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pag.746

1) id: 4dfcf798a483497a8183425a2d2b7ba8)

V. Bandire, § V.

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V. Bandire, § V.

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Definiz:

§ XVI. Stare a oste. – V. il § IX.

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Definiz:

§ XVII. Venire a oste. – V. il § VI.

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Definiz:

§ V. Andare in oste, vale Intraprendere una guerra o Far guerra. –

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Esempio:

Stor. Pistol. 267: Ora pone la gente di M. Luchino l'oste sua intorno a Lavenza ed a Rotaia.

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Esempio:

Vill. M. 116: Sanza dimoro con tutto l'oste seguì, e quella medesima sera con l'oste atorniò tutta la terra.

16) Dizion. 5° Ed. .
ORTO.
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pag.710

1) id: 923b5154b9924868a101aa37ed054d01)

V. Occaso, § V.

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V. Occaso, § V.

3) id: e6e71656599241088a38a40dfc054543)

Esempio:

Tass. Rim. S. 4, 320: E mentre soggiogar (i Romani) l'occaso e l'orto, Qui virtute ebbe il porto.

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Esempio:

Tass. Rim. 4, 1, 12: Ovunque io miri, o sia l'occaso o l'orto Del tuo corso vital, divino assembra.

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Esempio:

Ar. Rim. 1, 221: Se non ch'io veggio pur per cammin certo L'estate, il verno andar, gli orti e gli occasi.

17) Dizion. 5° Ed. .
GUERRA.
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pag.713

1) id: c705748de2764415aca7604139e5f4ed)

V. Capitano, § V.

2) id: e6f7371599fe489692a9da3926562c92)

V. Capitano, § V.

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V. Munizione.

4) id: 53e2cce2dd8b48f4a9cb9fe2a0b2a1b0)

V. Commissario, § IV.

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V. Amministrare, § III.

6) id: 9b25118690a041e3b31e3dfd1b018017)

Definiz:

§ V. E in locuz. figur. –

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V. Consiglio, §§ XXVIII e XXIX.

8) id: b98c6b6d953640828b7de1cd87867a02)

Definiz:

§ XXVI. Senno, Sentita, di guerra. – V. § XIII, Avviso, Senno, ec., di guerra.

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Esempio:

Bemb. Rim. 33: Le guerre spesse aver, le paci rare; La vittoria dubbiosa, il perder certo.

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Esempio:

Petr. Rim. 1, 44: Sarebbe un varco Di pianto in pianto, e d'una in altra guerra.

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Esempio:

Dav. Rim. 560: Dietro all'error che mi dà guerra e pianto, Varchi, le rime mie son disviate.

12) id: 6ce3fe630f6343969db3cace25520c7b)

Esempio:

Petr. Rim. 2, 15: E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora.

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Esempio:

Vill. M. 540: Con patti giurati di tenergli fede infino a guerra finita contro a' signori di Milano.

14) id: 442cda48773544f48f82460d9babef69)

Esempio:

E Petr. Rim. 2, 45: I' son colei che ti die' tanta guerra, E compie' mia giornata innanzi sera.

15) id: 8bcdf366d478426baf887f735d7a92e2)

Esempio:

Saccent. Rim. 2, 254: E dopo aver mangiato una pappuccia E uno stufato che farebbe a cento,... Giuoca a guerra finita coll'arrosto.

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Esempio:

Borgh. V. Disc. 1, 363: Rimanendo per ragion di guerra i vincitori padroni delle persone e facoltà de' vinti.

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Esempio:

Castigl. Corteg. V. 61: Tengo, che a niun più si convenga l'esser litterato che ad un uom di guerra.

18) id: 89331e1413264b4a9c05a034dbf9d27f)

Esempio:

E Borgh. V. Disc. 2, 319: Ragion d'armi e di guerra.... per la medesima via si perde, ch'ella si acquista.

19) id: e0c3ca3a5aaf46e4b9cd27688a802e27)

Esempio:

Davil. Guerr. civ. V. 1, 414: Rompendo la guerra al re di Spagna li sottraesse con potente esercito da quel dominio.

20) id: 37ffcd2a351043d6b5001bac1b49fab6)

Esempio:

Stor. Nerbon. M. 8 t.: Questo re di Rames era re di Barberia, e avia quattordici figliuoli nel tempo ch'egli ruppe da poi la guerra a' cristiani.

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Esempio:

Davil. Guerr. civ. V. 1, 93: Il suscitare le guerre civili è proprio di coloro che si ritrovano in fortuna o lubrica o disperata.

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Esempio:

Adr. M. Plut. Vit. 2, 107: E se, nulla stimando i Volsci, mosse solo la guerra con intenzione di vendicarsi, e sfogata l'ira terminò la guerra, dovea ec.

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Esempio:

Poliz. Rim. C. 49: E' mugghianti giovenchi a piè del colle Fan vie più cruda e dispietata guerra Col collo e il petto insanguinato e molle, Spargendo al ciel co' piè l'erbosa terra.

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Esempio:

Petr. Rim. 1, 94: Poi mi rivolgo alla mia usata guerra, Ringraziando Natura e 'l dì ch'io nacqui, Che reservato m'hanno a tanto bene, E lei, ch'a tanta spene Alzò 'l mio cor.

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Esempio:

Vill. M. 377: Per la qual cosa al Re di Francia pareva avere la vittoria in mano: e così era per ragione di guerra, ove fortuna e mala provedenza non avesse mutata la condizione del fatto.

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Esempio:

Vill. M. 376: Il Duca di Guales, o che sapesse il segreto del Re, o che per avviso di guerra conoscesse che così dovesse seguire; la notte medesima venne con sua gente eletta e misesi in un bosco presso al cammino che 'l Re dovea fare.

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18) Dizion. 5° Ed. .
GIURATORIO.
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pag.342

1) id: f54e0f3b6b094fe99f1b782c43b237f4)

V. Cauzione, § V.

2) id: c497916b20ab46d0b94428d14de3375e)

V. Cauzione, § V.

19) Dizion. 5° Ed. .
CORNACCHIA.
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pag.752

1) id: 4b10e05157674d9faf9eb0eac58b31a2)

V. Campanile, § V.

2) id: 43f353ece33a4b85b07eb00baad70e8b)

V. Campanile, § V.