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1) Dizion. 5° Ed. .
ALLA.
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pag.355



1) id: e9887a8d39684b71957edf8b7fc1d3fc)
Dall'ingl. ell. −
2) Dizion. 5° Ed. .
FATO.
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pag.655



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Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 87: Chiunque perviene all'ultimo del suo fato, quegli muore vecchio, ec.


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Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 186: Le rombole e i mazzafrusti si gittavano con empito di tutte le loro posse, mescolatamente, a fato e a fortuna.
3) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTARE
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pag.826



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Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 91: Il dolore faccia trar guaj, purchè i segreti non si manifestino.


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Esempio: Segn. B. Polit. volg. 161: Questo che io dico, ci si manifesta medesimamente per via dell'altre scienze ed arti.


3) id: a06497d7fc6a4d52a5794d75872cb115)
Esempio: Cat. Cast. volg. 97: Non pensare ch'e' rei uomini guadagnino de' loro peccati, poichè e' peccati per li tempi stanno celati, e per li tempi si manifestano.
4) Dizion. 5° Ed. .
DIVORZIO.
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pag.784



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Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 99: Noi non conosciamo li ripudj de' matrimonj degli antichi, più sozzi del divorzio?
5) Dizion. 5° Ed. .
OHIMÈ e OIMÈ.
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pag.438



1) id: 8f43719d8a634d1ebbf1a388141bc387)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 47: Oimè oimè, oimè fuor d'ogni prosperitade!


2) id: 4ee02b8d6ca44412ac9c3f272adc6920)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 47: Oimè tristo!... Oimè, a cui è dato a provare ciò, che nel mondo nuoce.
6) Dizion. 5° Ed. .
BEVERAGGIO.
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pag.160



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Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 46: L'ansietade m'è cibo, le lacrime beveraggio.
7) Dizion. 5° Ed. .
FORTUNALE.
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pag.386



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Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 70: Tutte cose volge la fortunale ruota.


2) id: db90f91d25ee48369387987356ec93a0)
Esempio: Rim. ant. Incert. G. 129 t.: Ma se non muti a la tua nave guida, Maggior tempesta con fortunal morte Attendi per tua sorte.
8) Dizion. 5° Ed. .
INNATURATO.
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pag.860



1) id: 4924847abfd843099373759f19f1cb17)
Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 90: Non sanno dire bene;... in alcuni cani è innaturato, che non parlano per la verità, ma latrano per usanza.
9) Dizion. 5° Ed. .
IMPRIMAMENTE.
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pag.297



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Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 45: Quel sapore amarissimo imprimamente caccia la dolcezza.
10) Dizion. 5° Ed. .
ANSIETÀ, ANSIETADE e ANSIETATE
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pag.542



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Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 46: La ansietade m'è cibo, le lagrime beveraggio.
11) Dizion. 5° Ed. .
ONTOSAMENTE.
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pag.533



1) id: b567a8d67f2d4f6f88eddff794b1dee0)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 55: Tu.... isquarci ontosamente e vituperi la mia ira.
12) Dizion. 5° Ed. .
ALTO.
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pag.402



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Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 46: Perchè, o alto Iove, nuoci tu allo innocente?


2) id: 6c4720f8347b441cb951f7dc4fea88b8)
Esempio: Vill. G. 1, 127: Andandone in Affrica, in alto mare, per tempesta tutti annegaro.


3) id: 131f79ed205b43449f6b754ac4b2559f)
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 175: Fu.... ricevuto Alfonso da' Modanesi, e con alte e liete grida del popolo salutato principe.


4) id: a24526bc0af648a2a7470924350abfde)
Esempio: Vill. G. 36: Fecionvi due risedi a modo di castella, ov'è oggi il più alto della città di Siena.
13) Dizion. 5° Ed. .
ONORATORE.
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pag.519



1) id: d97981bc0fbc4e109b74fb5b061f74dd)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 75: Sie discreto, savio, cortese, largo donatore, onoratore, ec.
14) Dizion. 5° Ed. .
ONOREVOLE.
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pag.520



1) id: 9dec8c91afec47ec94611b108f2137a9)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 56: Allora sono tenuta somma madre e onorevole reina.


2) id: c9840932ad934ad6835154a870a348e1)
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 107: Quando vennono per ricevere l'ostia quelle due donne a lui infamate,... videle con volto chiaro e onorevoli.
15) Dizion. 5° Ed. .
COLLATA.
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pag.139



1) id: ddbac6534b464ee9b4dda44948b9f6c7)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 51: Allora con pugni aspri e collate il batto.


2) id: cdc8d3cb2f694be6ba1516d47a113fe5)
Esempio: Vill. G. 563: Con grandissima sollecitudine il fece cavaliere, cingendoli la spada con le sue mani, e dandoli la collata ec.
16) Dizion. 5° Ed. .
BEFFATORE
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pag.122



1) id: ad618a2e674d42479ec372f959daf1a0)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 71: A tempo sie sollazzatore, ma non mai beffatore.
17) Dizion. 5° Ed. .
CANZONE e talora anche CANZONA.
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pag.498



1) id: 9724e13643fb4090ab1aa112097947cd)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 44: E di me male canzone canta il popolo.
18) Dizion. 5° Ed. .
G,
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pag.1



2) id: 5d5a59da78b246cba30585c404f43d2b)
Definiz: § II. G sol re ut, è lo stesso che Gisolreutte. –


3) id: faa22c5439ec4bac88aafabdb75fefeb)
Esempio: Salv. Avvert. 1, 282: Il c e 'l g da certi popoli non si posson pronunziare.


4) id: 0179a60ce58540bb91b0c36e579f1c3b)
Esempio: Bemb. Pros. 69: Alquanto spesso e pieno suono appresso rende la F: spesso medesimamente e pieno, ma più pronto, il G.


5) id: 446a2fc1e4964ee89b5d9d6a31ff6788)
Definiz: § I. La lettera G nel diagramma musicale antico indicava il Sol in quarto spazio della chiave di basso, se era maiuscola; se era minuscola, indicava il Sol in seconda riga della chiave di violino; la g minuscola raddoppiata indicava il Sol sopra le righe. –


6) id: 286d0ca342c9450d931ebb9e8a176f02)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Sono dolci comunemente quelle parole le quali hanno assai vocali, e dell'altre lettere il g, il c, lo l, lo f, lo m fanno dolcezza, tali sono amore, giovare;...... e di queste fa dolcezza qualcuna innanzi all'altra, come lo l innanzi al c in questa parola dolce, dinanzi al g, come involge; il g innanzi allo l, voglia, scoglio, e simili. Aspre certamente sono quelle nelle quali è lo r.... innanzi al g e doppo, come gorgo, agro.... Lo s ancora fa il suono insuave ed aspro dinanzi al t, nel principio della parola, innanzi al c, al g, al p, al q, al t, allo f, allo m, come in questa parola storpio, scoglio, sgraziato, sfogo.


7) id: 27c4860fcd8d4411a8d7b1b0abf9ec4c)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 336: Il D senza punto fa quarta, e quinta con G sol re ut, e terza minore e sesta maggiore con.... mi.


8) id: 357c45a895d843a09b79e21c2007b958)
Esempio: E Salv. Avvert. appr.: E quando pure sforzar si vogliono o da vero o per gabbo, il c e 'l g in suono vicino a quel della s e del c, o quel della s e del g, mal lor grado son trasportati; scipolla, fansciullo, mansgiare, e sgiusgiola, che è quasi natio a' Franceschi.


9) id: 2480fd6890694883a9ba0a13d500b868)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 331: I tasti neri dell'armonia ipolidia sono accordati come ne' cembali comuni, salvo che tra G ed A qui c'è l'a la mi re col b molle.


10) id: ae1ed24caa304503bc6832dfc8d94b8c)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Osservate attentamente come il nostro Burchiello, in grazia della venerabile antichità, dice Gaio, come lo dicevano gli antichi, i quali avevano maggior piacere della G, che della C.


11) id: 760b5c12f45e4292baab8ff275a01441)
Esempio: E Don. Tratt. Enarm. appr.: Nella fronte del tasto B ipolidio,..... si può notare col rosso il C lidio, al quale corrisponde detta voce; nel G il D, e così l'altre di mano in mano.


12) id: 882dde71a1f54bc69732efd21e1daaa6)
Esempio: E Don. Comp. Music. 30: Mi par anco molto a proposito di due sistemi segnare l'uno col nero.... e l'altro col rosso: il che riuscirà molto commodo per notare quelle voci metaboliche che cadono in amendue tra il G e l'A, e tra il D e l'E.


13) id: 92147034832046418dd0aa3d12f9db88)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 31: Il G corre la medesima sorte del C, e segna due suoni, l'uno muto, ottuso e rotondo, come in garbo, gostanza, gusto e grotta; l'altro chiaro, acuto e sonante, come in gente, generoso, ginepro. Ma acciocchè e' suoni ottuso, se gli aggiugne l'H, scrivendo gheppio, gherone, ghianda, ghiotto, ghirlanda: e se dee sonar chiaro, si contrassegna con I; già, giallo, giogo, e giusto.


14) id: ed5be8cbc8614d75ac0392a942d0593a)
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 188: Mutata la R in L si fece facilmente lifriggerio. Ma perchè la difficoltà potrebbe piuttosto battere sopra quei due GG, dico che, quand'anche non si fossero trovati esempj, ognuno però poteva restar persuaso, che questa voce era secondo il gusto de' nostri vecchi, riflettendo che essi sovente raddoppiavano il G nelle voci, come si vede in reggia, brivileggio, Cartaggine, rifuggio, ec., e molto più nella voce fugga per fuga usata dal Boccaccio.


15) id: 6a97b289348d47d1bb752f3c32f7f7a5)
Definiz: lettera palatina, la settima dell'alfabeto e la quinta delle consonanti, che i grammatici dicono mute. Pronunziasi Gi, e si fa di gen. masc., e anche femm. Per l'affinità del suono il G si sostituisce in molte voci al C e alla Z, dicendosi Gastigare e Castigare, Luogo e Loco, Lagrima e Lacrima, Servigio e Servizio, Palagio e Palazzo. Innanzi alle vocali A, O, U, ha suono più muto e più rotondo, come in Gala, Gora, Gusto: innanzi alle vocali E ed I si manda fuori più ammollita, come in Gelido, Giro; ma per darle il suono che ha colle altre tre vocali, le poniamo l'H dopo, come in Ghermire, Ghiaccio; in quel modo che per darle il suono ammollito avanti all'A, E, U, si pone tra essa e queste vocali un I, scrivendo Giacere, Giogo, Giubba. Si assimila alla lettera M, come in Domma, Flemma; e talora, nel mezzo della parola, davanti a vocale sparisce, come in Reale per Regale, in Sciaurato per Sciagurato, in Reina per Regina. Talvolta si cangia in V, come Fragola in Fravola. Seguita dalle vocali ia colle quali formi sillaba, talora si cambia popolarmente in D; come ad es., Ghiaccio in Diaccio, Giacere in Diacere, Giacinto in Diacinto. Non si pone il G avanti ad altre consonanti che alla L, alla N, alla R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono, come in Gloria, Ignavia, Grazia. Ammette avanti di sè nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, come Volgere, Fango, Argine. La S le va avanti nel principio della parola o della sillaba, come in Sgabello, Sgherro, Sgorbio, Sgualdrina. Ng, dinanzi ad E ed I, o si conserva, o per metatesi diventa Gn, come Ungere e Ugnere, Angiolo e Agnolo, Piangere e Piagnere. –
19) Dizion. 5° Ed. .
EMPIAMENTE.
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pag.122



1) id: dfe84f085d724eb992dc6c2c8579a84c)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 58: Tu mi fiedi empiamente, mi laceri, e mi squarci.
20) Dizion. 5° Ed. .
GARRITRICE.
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pag.67



1) id: f827994617ff4cf88a6cb22168a6b70c)
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 62: La garritrice rana non può esser divelta dal padule.


2) id: e2d3a77c9e004664999f36c7a47c35fe)
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 269: Era garritrice, obriaca e disonesta, e come pessima meritrice, consumava ciò ch'era in casa.