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220) Dizion. 5° Ed. .
DIAVOLO.
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pag.254



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Esempio: Bocc. Decam. 3, 91: Io ti voglio pregare.... che.... lasci fare a me, a vedere se io posso raffrenare questo diavolo scatenato, che io credeva che fosse un santo.


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Esempio: Nard. Amic. 5, 1: Diavol, sian noi a finimondo ancora? Dissi io.


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Esempio: Bandell. Novell. 2, 30: Io non so che dirmi di questo diavolo di femina.


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Esempio: Magal. Lett. 163: Ho concluso ancor io.... che la lettera dovette andare al diavolo.


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Esempio: Sacch. Nov. 1, 157: Voi mi salutate, ed io vorrei volentieri essere a casa il diavolo.


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Esempio: Not. Malm. 2, 728: Io ho il diavol nelle braccia. Ho nelle braccia una forza soprannaturale.


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Esempio: Razz. Cecc. 1, 2: Dove diavolo ho io a trovare X ducati per rendere a M. Ippolito?


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Esempio: Lipp. Malm. 9, 55: Finalmente io ho il diavol nelle braccia, E sono e sarò sempre una bestiaccia.


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Esempio: Magal. Lett. P. 305: Risolvo di farti un regalo dell'acclusa stampa.... Io non tengo conto di non intenderla, io che sono un bue; ma il diavol è che non l'intende nè anche il nostro buono Internunzio, che pure non è un asino affatto.


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Esempio: Bocc. Decam. 7, 139: Se io ne dovessi per questo solo andare a casa del diavolo, sì son presto di farlo, poichè vi piace.


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Esempio: Bern. Orl. 5, 36: Io (parla il mago Malagigi) per tu' amor mi sono al diavol dato, Tu mi vuoi far nella prigion morire.


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Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 8: E poi ti par che.... Oh diavolo.... Cara la mia Serpina, che ne dici? Non ho io saputo ben fingere amore con Lauretta?


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Esempio: Ar. Comm. 2, 394: Ch'ha succedere Poi di Camillo? A. Io lo dono al gran diavolo. Egli sarà ritrovato certissima Mente, e preso o per ladro o per adultero.


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Esempio: Firenz. Pros. 1, 27: Considerando il luogo che tiene il Biondo, e 'I grado ch'egli ha appresso del Re, e' m'entra il diavolo addosso, io mi rodo tutto per rabbia.


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Esempio: Cecch. Comm. ined. 307: Ora s'ha a comparire, e non volendone Venir d'accordo, io ho compagni commodi. G. S'e' venisse costui per me? Z. Oh! favole! I' vo per loro. G. Ascolta. M. Ascolta. Diavolo!


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221) Dizion. 5° Ed. .
MOSSA,
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pag.588



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Esempio: Cellin. Vit. 86: Io che non potevo stare alle mosse, quando io seppi che mi venivano a dare ordine che io non tirassi, detti fuoco a un mezzo cannone.


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Esempio: Ambr. Cofan. 2, 2: Io già volealo Dir, chè l'ave' pensato; ma rubastemi Le mosse.


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Esempio: E Cellin. Vit. 494: A questo, io che non potetti stare più alle mosse, dissi ec.
222) Dizion. 5° Ed. .
FORIERE e FURIERE ed anche FORIERO e FURIERO.
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pag.317



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Esempio: Panant. Epigr. 141: Un certo baldanzoso militare.... Io, dicea, fo il maggior, faccio il cassiere, Io sono il mio tenente, il mio foriere: Ed il vostro trombetta, io replicai.
223) Dizion. 5° Ed. .
CONCUPIRE.
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pag.366



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Esempio: S. Bonav. Stim. Amor. 52: Questa tua beatissima passione io la voglio, io la dimando: questa desidero;.... questa concupisco.


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Esempio: Belc. F. Laud. 1: Io son via, verità e vita, E sono el Sommo Ben ch'è concupito.
224) Dizion. 5° Ed. .
ACCONCIARE.
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pag.125



1) id: c0e4001d4ad84408b88f928c871421f8)
Esempio: Bocc. Decam. 8, 191: Io non intendo di guastare in altrui quello che in me io non so acconciare.


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Esempio: Gell. Sport. 2, 6: Io ci ho pensato di molte volte da me a me,.... ma io non mi ci so acconciare.


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Esempio: Grazz. Comm. 234: Che? la farai monaca? M. Io l'ho maritata, e acconciola bene.


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Esempio: Sacch. Nov. 1, 207: Io ti concerò peggio, che la Tessa non acconciò Calandrino.


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Esempio: Bocc. Decam. 7, 27: Andatevi pur con Dio, che io acconcerò bene la vostra ragione.


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Esempio: Alam. L. Gir. 7, 27: E s'acconcia alla giostra, ed io riguardo Che non ha l'elmo in testa.


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Esempio: Parin. Poes. 3, 37: Più tosto se ti pare Io mi farò acconciare, Per custodir le donne in un serraglio.


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Esempio: Bocc. Decam. 2, 53: Io vi ti porrò chetamente una coltricetta, e dormiviti. Alessandro.... vi s'accordò, e quanto più chetamente potè, vi s'acconciò.


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Esempio: Cic. Opusc. 336: E non mi potea acconciare nel mio animo, e non mi parea lecita cosa, che io stessi e usassi nelle antiche sedie di voi, Senatori.


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Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 108: Ma che tra voi e' Sanesi, Volterrani, Pisani, Lucchesi, Pistoiesi.... e simili, sia distinzione e varietà di favella, non mi so io acconciar nell'animo.


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Esempio: Poliz. Rim. 2, 22: Egli è ver, donna, ch'io ardo; Ma per tema del dir male, Nè per altro io non vi guardo, Chè ci son certe cicale, Che l'acconcian senza sale.
225) Dizion. 5° Ed. .
AGGIUNTO.
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pag.295



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Esempio: Bemb. Lett. 1, 306: Io non debbo occuparvi soverchiamente, aggiunto che io sono in quest'opera naturalmente assai ben pigro.


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Esempio: Tass. Lett. 44: Nondimeno, aggiunto che il dubbio vostro mi messe un'altra considerazione, io ne scrissi al signor Bonamico in villa.
226) Dizion. 5° Ed. .
AFFOSSARE.
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pag.276



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Esempio: Giambull. P. F. Ling. fior. 197: Dicesi ancora: io ti affosso il campo, ed io ti pianto la vigna.
227) Dizion. 5° Ed. .
ORDINATAMENTE.
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pag.626



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Esempio: Savonar. Pred. 17: Quando io vedo che in una città si vive ordinatamente, io dico: Qui è buono principe.
228) Dizion. 5° Ed. .
GIUNTERIA.
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pag.327



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Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 10: Veramente io so che gli parve strano che io m'acorgessi di quella giunteria.
229) Dizion. 5° Ed. .
CRUCCIO.
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pag.1026



1) id: 045b126b9fbe47acb7c95da5eff0f2c9)
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 124: Io sono in cruccio con quella persona Che voi sapete, io son seco adirato.


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Esempio: Cecch. Comm. ined. 141: S'io (è il Prologo che parla) ne vo dentro Senza dirvi più là,... io verrò In cruccio con l'Autor, che è un cristiano Che s'adira per poco.
230) Dizion. 5° Ed. .
GIURARE.
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pag.338



1) id: 2248a633afda4d98bb14d7970da990b1)
Esempio: Bocc. Decam. 6, 29: Alla fede di Cristo, che debbo sapere quello che io mi dico, quando io giuro.


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Esempio: E Bocc. Decam. 6, 59: Io ti giuro in sul corpo di Cristo, che ec.


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Esempio: Mont. Poes. App. 80: Io giuro a Dio, che rea E degna di quel foco è Dorotea.


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Esempio: E Bocc. Decam. 2, 287: Io ti giuro per quella salute, la quale tu donata m'avrai, che ec.


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Esempio: Fosc. Poes. C. 378: A forza io mi partia, Regina, a forza; e te giuro e il tuo capo.


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Esempio: Casalb. Mel. Ricord. 50: Io Miliadusso giurai in mano di prete Iacopo da Peccioli, che mai non vedrei Verdina suprascritta.


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Esempio: S. Bern. Contempl. 64: Iddio dice: Ho giurato per me medesimo,... che, benedicendo io te, benedirò e multiplicherò il tuo seme siccome le stelle del cielo.


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Esempio: Tass. Gerus. 8, 68: Il cielo io giuro, Il ciel che n'ode, e ch'ingannar non lice, Ch'allor che si rischiara il mondo oscuro, Spirito errante il vidi ed infelice.
231) Dizion. 5° Ed. .
GROSSAMENTE.
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pag.612



1) id: 88a48acfb703441b9a5ceaa031377033)
Esempio: Cas. Pros. 3, 315: Io parlerò da persona materiale, come io sono, e secondo il mio poco sapere grossamente.


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Esempio: Car. Lett. fam. 2, 174: Se non m'inganno io, v'ingannate voi grossamente.


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Esempio: Giannott. Op. 2, 161: Io vi ho detto così grossamente la somma delle nostre entrate.


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Esempio: Grazz. Comm. 416: Egli che ti rispose? G. Che farebbe ciò che io volessi; per la qual cosa io gli dissi il nome di Fabio, e racconta'gli così grossamente parte della sua storia.


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Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 382: La quale [quistione] arebbe.... bisogno di essere discussa da uno che fussi assuefatto nelle scuole della filosofia...; ma facendosi questo discorso da me per esercizio proprio, e non per utilità di altri, basterà che io ne parli grossamente, e solo con quelle ragioni che naturalmente mi occorrono.
232) Dizion. 5° Ed. .
BESTIALMENTE
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pag.158



1) id: c3c1fed05e124442a7ff4d21d29f2e87)
Esempio: Cas. Pros. 2, 86: Io son mezzo eremita a Murano, dove io mi sono intabaccato bestialmente, e l'umor lavora.
233) Dizion. 5° Ed. .
CAPITOLARE.
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pag.516



1) id: f39a341e8e834b218d974abd8eb2229a)
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 3: Se io fate per vendicarvi del mio non iscrivere, io capitolerò con esso voi.
234) Dizion. 5° Ed. .
CENTINAIO
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pag.754



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Esempio: Grazz. Pros. 129: Quante così fatte cene elle sarebbero: io vi so dire che io diventerei di sei centinaia.
235) Dizion. 5° Ed. .
BALIO.
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pag.34



1) id: e0fbcca9ef304995b4269a4e4478462d)
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 6: Io non ne dubito Più punto; io son quell'io. T. Che siate il balio Voi?
236) Dizion. 5° Ed. .
CEFFATA
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pag.734



1) id: 8462734bba964b508bd84ec223156df8)
Esempio: Sacch. Nov. 2, 153: Io non so a ch'io mi tengo, che io non ti dia una gran ceffata.
237) Dizion. 5° Ed. .
BRAVARE
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pag.265



1) id: e57a08e933d44237801545b95ec03960)
Esempio: Gell. Sport. 3, 5: Che vuo' tu dire, vorra' mi tu bravare? A. Io non vi vo' bravare, io.
238) Dizion. 5° Ed. .
CALICE
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pag.399



1) id: b3799f85a28d45dcbdeaf2dc05baf68c)
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 199: Potete bere lo calice che berò io? cioè sostenere la passione che sosterrò io?


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Esempio: E Cavalc. Frutt. Ling. 151: Avvengachè per molti beneficj io ti sia obbligato, Signor mio, pur sopra tutto mi ti rende amabile il calice della passione, il quale per me beesti.


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Esempio: Lorenz. Torp. 59: Questo uovo quando si stacca dal suo picciuolo, è ricevuto dall'ovidutto, e per mezzo di quello è portato all'utero o sacco dell'ovidutto, restando la tunica esteriore col picciuolo appiccata al graspo; la qual membrana, perchè è simile e corrispondente a quella che nelle galline l'Acquapendense, l'Arveo, ed il Graef hanno chiamata calice, ancor io le darò lo stesso nome.
239) Dizion. 5° Ed. .
LUSINGA
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pag.559



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Esempio: Metast. Dramm. 4, 225: Io fui che troppo Mi studiai di piacergli, io lo sedussi Con lusinghe ad amarmi.


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Esempio: Cell. G. Lett. 27: E non mi scriver nulla; perocchè io non mi posso difendere dalle tue lusinghe e prieghi che così divotamente mi fai.


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Esempio: Petr. Rim. 2, 29: Ir dritto, alto m'insegna; ed io che 'ntendo Le sue caste lusinghe e i giusti preghi..., Secondo lei conven mi regga e pieghi.


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Esempio: Fiorett. S. Franc. 148: Vedendo frate Ginepro che nè prieghi nè lusinghe non valsono, dice così: Padre mio, poichè tu non vuoi mangiare..., fammi almeno questo, che tu mi tenga la candela e mangerò io.