Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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260) Dizion. 5° Ed. .
ASTIOSO e ASCHIOSO.
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pag.801

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Esempio:

Dant. Rim. 130: Ch'io sono astioso di chiunque muore.

261) Dizion. 5° Ed. .
AGUCCHIA.
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pag.326

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Esempio:

Bellinc. Rim. 18 t.: Meglio l'agucchia infila ch'e' sartori.

262) Dizion. 5° Ed. .
ALLETTATRICE.
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pag.374

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Esempio:

Chiabr. Rim. 1, 139: Bella calma al notare allettatrice.

263) Dizion. 5° Ed. .
ANNATA.
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pag.523

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Esempio:

Fag. Rim. 4, 101: Adesso, ecco l'annata, ch'è finita.

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Esempio:

Targ. Viagg. 9, 102: La stagione più perniciosa è comunemente dal solstizio d'estate fino all'equinozio d'autunno; ma varia questa regola secondo l'annate, poichè andando calda la stagione, vi principia l'aria cattiva anche nel Maggio,.... e continua fino a mezz'Ottobre.

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Esempio:

Red. Lett. 2, 104: Questa sera il serenissimo Granduca nostro signore scrive che sieno pagate le prime cento piastre in Livorno alla sua signora madre, ed a suo tempo scriverà che sieno pagate le altre cento per la prima annata.

264) Dizion. 5° Ed. .
ESPRIMERE.
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pag.333

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Esempio:

Bocc. Rim. 121: Esprimer nol potrei con la favella.

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Esempio:

Grazz. Rim. 1, 11: Che d'onorarvi ognuno ha tale ardore, Ch'esprimer nol porria lingua nè stile.

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Esempio:

E Tass. Gerus. 17, 77: Poscia Tedaldo, e Bonifacio a canto A Beatrice sua poi v'era espresso.

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Definiz:

§ XIII. E pure per Rappresentare, detto di segno, carattere, e riferito a lettera dell'alfabeto o simile. ‒

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Esempio:

Buonarr. M. V. Rim. 22: S'avvien talor che in pietra un rassomigli, Per fare un'altra immagine, sè stesso, Squallido e smorto, spesso Esprimo io me, che tal son per costei.

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Esempio:

E Manz. Prom. Spos. 416: Davanti a quella presenza grave, solenne, ch'esprimeva così al vivo la santità.

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Definiz:

§ XI. Ed estensivam., detto di suono o di canto poetico, e riferito altresì a suono, per Rendere, Produrre, e simili. ‒

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Esempio:

Robb. Recit. 293: Io non posso dir se non paternostri ed avemarie, volendo dire che a mente salmi non sapeva: e questo espresse con dolore.

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Esempio:

Marchett. Anacr. 30: Sotto i lucenti e belli Neri capelli, splenda a maraviglia L'eburnea fronte, e delle nere ciglia I sottilissimi archi 'n guisa esprimi, Che ec.

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Definiz:

§ XII. Esprimere, riferito a quantità, ad eguaglianza, differenza, e simili, vale Rappresentare con una data cifra, segno, formula, e simili; detto altresì della cifra o formula stessa. ‒

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Esempio:

Riccat. I. Op. 2, 443: Quelle [idee] non ammettono definizioni; imperciocchè essendo a tutti notissime, per risvegliarle nella mente altrui, basta proferire il vocabolo con cui si esprimono.

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Esempio:

Stat. Art. Por S. Mar. 23: Abbino autorità detti signori Consoli di fare.... comandamento di qualunque sorte, ancorchè penali in quelle somme che a detti signori Consoli parrà d'esprimere.

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Esempio:

Memor. Bell. Art. 1, 1, 175: L'autore volendo esprimere un'ora in cui il sole è vicino al tramontare, ha dato a tutti gli oggetti un tuono caldo di luce.

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Esempio:

Davil. Guerr. civ. 1, 97: Fattolo condurre (Iacopo Saga) al luogo della tortura per esprimergli la verità delle cose con la forza, non soffrì di essere lacerato a' tormenti, e confessò, ec.

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Definiz:

§ IV. E per Rappresentare al vivo, o Significare, Dare a conoscere per altro mezzo, come col volto, con gli atti, con la voce e simili: e figuratam. dicesi altresì del volto, degli atti e della voce stessa. ‒

265) Dizion. 5° Ed. .
FALCOLETTA
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pag.486

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Esempio:

Saccent. Rim. 1, 162: Spegnete pur le vostre falcolette.

266) Dizion. 5° Ed. .
FALLATRICE.
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pag.496

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Esempio:

Rim. Ant. R.: Destra non fallatrice il dardo avventa.

267) Dizion. 5° Ed. .
AGGUAGLIARE.
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pag.309

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Esempio:

Petr. Rim. 2, 10: Agguaglia la speranza col desire.

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Definiz:

§ I. Per Appianare, Spianare, Ridurre a un'egual superficie. −

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Esempio:

Petr. Rim. 1, 89: Vidi quel, che pensier non pareggia, Non che l'agguagli altrui parlar, o mio.

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Esempio:

E Petr. Rim. 2, 70: Come poss'io, se non m'insegni, Amore, Con parole mortali agguagliar l'opre Divine?

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Esempio:

E Fr. Bart. Amm. ant. volg. 297: Insegnare si dee a coloro, che volentieri ricevono, di volentieri dare; e non solamente d'agguagliarsi a coloro, a cui sono obbligati, ma eziandio di vincerli.

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Esempio:

Varch. Lett. 1, 88: Non meritano però altra lode da chi biasimare non gli vuole, se s'agguagliano a' veri componimenti, che l'orpello a comparazione dell'oro.

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Definiz:

§ VII. A male agguagliare. Modo che usasi nel parlar familiare per temperare l'esagerazione di alcun confronto di cose troppo fra loro distanti.

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Esempio:

Dat. Vegl. 166: Quasi che.... niuna cura fra l'altre molte e sì grandi in quella nobil anima s'agguagliasse a questa, di patrocinare e di favorire gli studj.

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Esempio:

Fr. Bart. Amm. ant. volg. 243: Quella fiamma nel cuore delle valorose persone non si spegne, fin a che la loro virtude non agguaglia alla fama e gloria delli loro maggiori.

268) Dizion. 5° Ed. .
AFFORTUNATO.
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pag.275

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Esempio:

Fag. Rim. 1, 9: Io v'auguro molti anni affortunati.

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Esempio:

E Fag. Rim. 5, 93: Oh affortunati tutti, Che siam nati sì brutti!

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Esempio:

Ricc. L. Teofr. Caratt. 3, 223: Bisogna essere affortunati, o aver delle protezioni, e non badare tanto sottilmente a ciò che la moglie o i figlioli si facciano.

269) Dizion. 5° Ed. .
FIUMICELLO.
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pag.210

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Esempio:

Bemb. Rim. 53: O cara selva e fiumicello amato.

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Esempio:

Panant. Poet. Teatr. 24: Se ho sete, a un chiaro fiumicel mi abbasso.

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Esempio:

Segner. Paneg. 2, 535: Togliendo bell'esempio da' poveri fiumicelli, i quali ancora quella poc'acqua, ch'essi hanno, contribuiscono a nobilitar maggiormente que' fiumi illustri, che del loro suolo medesimo son natii.

270) Dizion. 5° Ed. .
CROCO.
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pag.1017

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Esempio:

Chiabr. Rim. 2, 366: Spargi croco, viole e gelsomino.

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Esempio:

Parin. Poes. 173: A voi il timo e il croco.... con soavi e cari Sensi pungon le nari.

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Esempio:

Red. Cons. 1, 4: Dello acciaio da prendersi la mattina a buon'ora in bocconcini, potrà servirsi del croco di Marte aperiente.

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Definiz:

§ III. Croco di ferro, ed anche Croco ferro, Croco di Marte, Croco marziale, o solamente Croco. Term. di Chimica, lo stesso che Ossido di ferro; detto così dal suo colore simile a quello del croco o zafferano. –

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Esempio:

Tratt. Vetr. 76: Allora leva il fuoco e lasciale (le piastre di ferro) freddare, e togli uno piede di lepre e netta le dette piastre, e quella polvere salva, che è croco ferro, e aopralo a' bisogni.

271) Dizion. 5° Ed. .
CROCODILO, e trovasi anche CROCODILLO.
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pag.1018

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Esempio:

Car. Rim. 70: Crocodillo, che l'uom divora, e geme.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 40, 1: Raccontarlo a voi mi parria quasi, Magnanimo figliuol d'Ercole invitto, Portar, come si dice, a Samo vasi, Nottole a Atene, e crocodili a Egitto.

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Definiz:

§ Portare crocodili a Egitto; maniera proverbiale che significa, Portare alcuna cosa in luogo dove ne sia grande abbondanza. –

272) Dizion. 5° Ed. .
CONSUMATO
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pag.552

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Esempio:

Dant. Rim. 112: Poi mi partia, consumato ogni duolo.

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Definiz:

§ VIII. Riferito a tempo, vale Speso, Passato, in attendere a checchessia. –

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Definiz:

§ IV. Per Venuto a mancare, Finito. –

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Definiz:

§ X. E riferito a matrimonio, ed anche a nozze, Che ha avuto il suo compimento. –

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Definiz:

§ VI. Riferito a persona, si disse per Danneggiato nell'avere, Rovinato. –

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Definiz:

§ IX. Per Compiuto, Condotto a compimento, riferito ad atto, operazione, e simili; ma più particolarmente si usa, come termine dei Criminalisti, riferito a delitto. –

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Definiz:

§ II. E figuratam. riferito a persona, e in locuzione scritturale, trovasi per Annichilato, Annientato. –

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Esempio:

Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 96: Di questa [pietra] se ne veggono infinite opere lavorate parte con gli scarpelli, parte segate, e parte con ruote e con smerigli consumate a poco a poco.

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Esempio:

Davil. Guerr. civ. 1, 130: Nel progresso del negozio vi subentrarono a poco a poco Tanaquillo monsignore di Carugges e Luigi signore di Lansac, uomini di consumata prudenza, ne' quali si confidava molto la regina.

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Esempio:

Leopard. Pros. 1, 189: Così consumata dolcissimamente la fanciullezza e la prima adolescenza, e venuto in età più ferma, incominciarono [gli uomini] a provare alcuna mutazione.

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Esempio:

Martin. G. B. Contrapp. 2, 309: Gli uomini consumati nell'arte non operano a caso, ma sanno secondo le circostanze far buon uso di qualunque piccola cosa.

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Esempio:

E Strat. Mor. S. Greg. appr.: E in questo modo, essendo l'apostolo Paolo nelle tribulazioni,... pensavasi essere consumato, e dipoi rendea splendore a modo di stella Diana.

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Esempio:

Murat. Dif. Giurispr. 27: Non mancano a i Principi uomini di consumato sapere per ristrignere in poche conclusioni e parole questo oramai divenuto troppo vago e troppo disputato argomento.

14) id: 62d954e5f5544363b2c72ca1b3a17e15)

Esempio:

E Galian. Mon. appr.: Io m'appongo assai assai di sotto al vero, contentandomi di dire che la sola metà de' frutti del Regno abbiansi a dedurre come consumati senza moneta.

15) id: ef35c12e13964ba5b49a757e299318fd)

Esempio:

Esop. Fav. S. 92: Per la ranocchia s'intende lo piccolo mercatante il quale vuole contastare a' traffichi di mercatanzie, e investire del ricco e possente suo vicino: e così facendo, per piccolo tempo rimane consumato.

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Esempio:

Fr. Giord. Pred. 83: E tutte queste cose si mostrano in questa breve parola che dice il Vangelo, che ne mostra le grandi opere e meravigliose, in ciocchè dice consummati sunt; che questo dire consumato, s'intende quando sono compiute e tratte a capo opere grandissime.

273) Dizion. 5° Ed. .
CREPUSCOLO.
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pag.978

1) id: 532e836c3ea442e7a55e85efb38af730)

Esempio:

Vai Rim. 28: Spesso sen parte al vespertin crepuscolo.

274) Dizion. 5° Ed. .
COCUZZOLA.
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pag.111

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Esempio:

Fag. Rim. 5, 70: Chi s'imbacucca fino alla cocuzzola.

275) Dizion. 5° Ed. .
CIANGOTTARE e anche CINGOTTARE.
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pag.8

1) id: 60f2decd284b4d52b39a985cc38a4523)

Esempio:

Saccent. Rim. 2, 288: Barbion ciangotta; ma nessun l'intende.

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Esempio:

Olin. Uccell. 1 t.: Tra questi nidiaci si suol conoscer il maschio da questo, che esso, mangiato che ha, si reca in alto, e comincia a ciangottare.

276) Dizion. 5° Ed. .
CIPIGLIO.
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pag.55

1) id: 6d79ddcf9ed24c248030275417fdbe10)

Esempio:

Crudel. Rim. 90: Con tetra maestà, con fier cipiglio.

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Esempio:

Lipp. Malm. 4, 80: Si prova a far cipiglio e bocca bieca; Nè men questa è però buona ricetta.

277) Dizion. 5° Ed. .
CIPOLLATA.
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pag.56

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Esempio:

Bellinc. Rim. 51: Veggio in stufa star la cipollata.

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Esempio:

Salvett. Rim. burl. 233: Io non so con che faccia voi troviate Codeste cipollate.

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Esempio:

Allor. A. Cap. 323: Uccèllimi a sua posta la brigata, Chè le cipolle sono in casa loro, Quand'elle sono acconce in cipollata.

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Esempio:

E Cellin. Vit. 125: E giunto a lui, pose alla mia opera nome una cipollata.

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Esempio:

Cellin. Vit. 123: Io andai a lui senza l'opera. Giunto che io fui, questo Cardinale subito mi disse: Dov'è questa tua cipollata? ha' la tu finita? Al quale io risposi:... Io la mia cipollata non ho finita.

278) Dizion. 5° Ed. .
CINCIALLEGRA, che anche trovasi scritto disgiuntamente CINCIA ALLEGRA, e CINGALLEGRA.
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pag.39

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Esempio:

Sacch. Rim. M. 327: Tra cingallegre ucce' d'ogni maniera.

279) Dizion. 5° Ed. .
OMBROSO.
Apri Voce completa
pag.479

1) id: 937f6408d90f4043ab2e1ef1ecf70206)

Esempio:

Petr. Rim. F. 213: M'àn fatto abitador d'ombroso bosco.

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Esempio:

Manfred. Rim. 83: Da fasci luminose mille Vinta è l'ombrosa notte.

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Esempio:

Cas. Rim. 1, 36: O sonno, o della queta, umida, ombrosa Notte placido figlio.

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Esempio:

Pindem. Poes. 21: Questa de' prati a me cara verzura, Questi ombrosi passeggi, a chi degg'io?

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Esempio:

E Petr. Rim. F. 142: Se 'nfra duo poggi siede ombrosa valle, Ivi s'acqueta l'alma sbigottita.

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Esempio:

Petr. Rim. F. 69: Mentre ch'al mar descenderanno i fiumi, E le fiere ameranno ombrose valli, Fia ec.

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Esempio:

Rim. Ant. P. 3, 240: Ed io, Invidia, quando alcuno guardo Che si rallegri, vengo ombrosa e trista.

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Definiz:

§ III. Ombroso, riferito a colore, si usò per Oscuro, Opaco. ‒

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Esempio:

Capor. Rim. 417: Così non avess'ei del dispettoso, E portasse rispetto, e avesse fede, E fosse men bizzarro e meno ombroso!

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Esempio:

Med. L. Canz. ball. 18: Le saccenti e le leziose, A vederle, par ch'io muoia; Le fantastiche ed ombrose Più non posso averle a noia.

11) id: 0e6f6e8d41f940bdbe38af6c513c4922)

Esempio:

Tass. Rim. S. 4, 319: Ma, chi nel sen de l'alta notte ombrosa Ardisce numerar le vaghe stelle, Opre antiche e novelle Racconti ec.

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Esempio:

Buonarr. Fier. 4, 1, 12: E stanchi a i controversi lor riposi Ne chiama il sonno i vagatori ombrosi.

13) id: be15bb1071394ab898eaf921e00427a3)

Esempio:

Pallav. Libr. Ben. 205: Chi negherà, per esempio, che a' cavalli ombrosi non appariscano le cose visibili diversamente che agli altri?

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Esempio:

Gozz. Op. scelt. 5, 389: Se l'immaginativa a noi dipinge Il fiorito giardin, l'ombrosa selva, Lo sfuggevole rivolo per l'erba.... Godiam del sogno.

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Esempio:

Adr. M. Plut. Vit. 4, 395: L'occhio infiammato volentieri si rivolge a' colori ombrosi e non lucidi e fugge gli splendenti e chiari.

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Esempio:

Sangall. Esp. Zanz. 12: Ad esporgli (i vermi o larve) al riverbero de' raggi solari, è incredibile quanto crescano più presto che a tenergli in luogo ombroso.

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